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Santuario della Beata Vergine del Perello

 

Lasciati guidare dal Silenzio

Devozione fin da bambini

Il Santuario Beata Vergine del Perello è uno dei santuari più antichi della bergamasca a cui tutti gli abitanti della zona sono particolarmente grati e devoti. Fin da piccoli, qui già conosciamo la sua storia e il sentiero per arrivarci.

 

La mulattiera inizia nei pressi del palazzetto dello sport, a soli 500 metri dall’hotel.
Si tratta di un percorso a piedi di circa 45 minuti, particolarmente breve e pianeggiante e adatto anche alle famiglie con bambini (provviste di zainetto per i più piccoli). Durante la stagione estiva è presente un ristoro presso la locanda.

Si può arrivare anche in auto, ma l’atmosfera che provi appena entri nel bosco da dove parte il sentiero è qualcosa di magico e al tempo stesso spirituale. La voce della natura con il cinguettio degli uccellini, il rumore dell’acqua che scorre nel ruscello, fra i rami gli spiragli di luce del sole che ti illumina la strada fino all’arrivo… Alzi la testa ed è lì di fronte a te. La semplice chiesetta immersa nel verde, che fin da subito dona un senso di pace e serenità.

 

L’angolo dell’apparizione della Beata Vergine, gli storici affreschi, la stanza delle “Grazie Ricevute” e la salita con il percorso della Via Crucis l’hanno fatta diventare meta principale di orazione e pellegrinaggi.

Le 4 Apparizioni

Era il 2 luglio dell’anno 1413, un tempo festa della Visitazione di Maria: il contadino Ruggero Gianforte De Grigis di Rigosa si trovava sul monte Perello intento a falciare fieno. Ad un tratto vide davanti a sé una bellissima Signora. In un primo momento incerto della visione si dice che non fece nessun cenno di riverenza.

 

Ben presto, alla seconda apparizione, il buon contadino si scoprì il capo e si pose in ginocchio davanti ad essa. Di fronte a questo gesto, la Madonna prese la parola chiedendo a Ruggero di riferire ai suoi compaesani che in quel luogo venisse costruita una chiesa in suo onore ed in venerazione del mistero della sua visita a Santa Elisabetta.

 

Nella terza e quarta apparizione, per confermare il suo desiderio e vincere l’incredulità dei vicini, la Signora promise e poi fece nascere da un ceppo di faggio rinsecchito un ramoscello d’olivo. Gli abitanti di Rigosa e Sambusita su invito del veggente si recarono sul posto, constatarono con i loro occhi il miracolo e si misero all’opera. Iniziarono cosi a costruire la prima delle tre chiese che oggi compongono il complesso del santuario. In questa prima chiesa venne rinchiuso il ceppo di faggio secco su cui era spuntato il ramo d’olivo.

 

Apertura: dal lunedì dell’Angelo alla solennità di tutti i santi

Per maggiori informazioni sulle Sante Messe e orari clicca qui e visita il sito del santuario.